Sebastiano Adragna, 39 anni, vive e lavora a Catania, dove ha il suo studio. Ma ha studiato a Siracusa e Porto (Portogallo), grazie al progetto Erasmus. Nel 2007 si è classificato primo al Premio Europeo di Architettura Sacra Fondazione Frate Sole, per la progettazione di un centro parrocchiale a Villasmundo (SR).
Che cosa significa vivere questa professione a Catania? In generale pensi che la Sicilia sia il posto giusto per il lavoro di un giovane architetto come te?
Vivere questa professione a Catania, ed in Sicilia in generale, vuol dire lottare ogni giorno a denti stretti per portare avanti il proprio pensiero contro la generale mancanza di cultura architettonica (soprattutto contemporanea) e le scarse opportunità, soprattutto per un giovane architetto. Per fortuna gli sforzi portano a dei risultati.
Qual è il progetto della tua carriera di cui sei, al momento, più soddisfatto?
Fra le opere realizzate, quella che al momento più mi soddisfa è “Villa con Piscina” realizzata in collaborazione con l’Ing. Francesco Rapisarda, ma in cantiere ci sono altri progetti molto interessanti che sono certo daranno altrettante soddisfazioni.
In cosa è differente lo sguardo di un giovane architetto da quello dei suoi maestri?
Credo che lo sguardo di un giovane architetto debba essere diverso da quello dei suoi maestri per definizione. Bisogna apprendere il più possibile, ma con spirito critico. Ogni nozione va messa in discussione, va compresa e rielaborata, solo così si può avere una crescita, un’evoluzione.
Hai un modello a cui fai riferimento? Ci indichi un architetto non più in vita e uno ancora in vita che ti piacciono particolarmente e perché?
I miei riferimenti sono molteplici sia tra gli architetti non più in vita sia tra quelli ancora in vita. Tuttavia in questa fase della mia ricerca il maggior riferimento non è un architetto, ma lo scultore Eduardo Chillida, per il rapporto tra materia, forma e spazio che riscontro nelle sue opere.
Quanto è importante l’attenzione per la cura dell’ambiente nel tuo lavoro di progettazione?
E’ molto importante, nei progetti che sviluppiamo abbiamo sempre un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente.
E come si sposa l’attenzione per l’ambiente con l’innovazione nei tuoi progetti?
Con l’uso di materiali sempre più eco-sostenibili, magari di origine naturale e non sintetica.
Quali sono i materiali “tradizionali” che secondo te hanno più potenzialità guardando al futuro dell’architettura, mi riferisco all’ambito del benessere abitativo e della salubrità degli ambienti in genere?
Credo sia il legno, soprattutto se proveniente da foreste gestite secondo criteri di sostenibilità.
In fase di creazione/progettazione per te c’è una dicotomia tra estetica e funzionalità, o le cose camminano di pari passo?
Nessuna dicotomia, funzionalità ed estetica devono formare un unicum.
Quanto credi sia utile la collaborazione tra progettista e aziende produttrici nell’ambito dell’ottimizzazione dei materiali adatti a realizzare nuove costruzioni o ristrutturazioni di immobili a latitudini “critiche” come quelle siciliane?
Credo sia molto importate, solo tramite il confronto tra aziende produttrici e progettisti si possono raggiungere risultati ottimali, soprattutto a latitudini “critiche” come la nostra.