Case popolari: 350 milioni di euro per riqualificazione energetica e antisismica

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Il Cipe, il Comitato Interministeriale per la programmazione economica, ha ridistribuito le risorse per l’edilizia residenziale a favore della rigenerazione dei quartieri degradati.

350 milioni di euro saranno destinati alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza delle costruzioni residenziali pubbliche, è questo il testo della delibera 127/2017, pubblicata da poco sulla Gazzetta Ufficiale, che ha riprogrammato la distribuzione delle risorse non utilizzate.

La riorganizzazione dei fondi seguirà criteri di priorità:

  • gli interventi finanziati dovranno rispettare la Direttiva 2010/31/UE in termini di ambiente e  sicurezza;
  • si dovrà perseguire l’obiettivo “consumo a suolo zero”, si dovrà privilegiare quindi il recupero edilizio rispetto alle nuove costruzioni;
  • bisognerà progettare edifici in cui le funzioni abitative siano integrati con le infrastrutture;
  • bisognerà garantire l’efficientamento energetico degli edifici;
  • dovranno essere abbattute tutte le barriere architettoniche;
  • verranno favoriti i progetti che sviluppano i criteri di autosostenibilità;
  • tutti i progetti dovranno perseguire la messa in sicurezza di tutti i componenti strutturali mediante adeguamento sismico.

Dei 350 milioni disponibili, 100 milioni saranno destinati alle aree colpite dagli eventi sismici, mentre i restanti 250 milioni finanzieranno un programma di edilizia sociale. Le proposte saranno individuate da Comuni, imprese e cooperative di edilizia convenzionata.

Su Edilportale si legge che “gli alloggi che usufruiranno di un contributo pubblico a copertura totale del costo di realizzazione dovranno essere destinati alla locazione permanente con canone sociale. Quelli realizzati con un contributo pubblico parziale saranno destinati alla locazione permanente o con patto di futura al termine del periodo di locazione a canone agevolato”.

Oltre alla valutazione dei progetti, la distribuzione delle risorse terrà conto delle domande di edilizia residenziale sociale presentate, della popolazione residente e del numero di famiglie in affitto. E in ciascuna regione potranno essere finanziate al massimo due proposte di intervento.

Senza contare che gli interventi di riqualificazione energetica e di adeguamento sismico possono usufruire delle detrazioni previste dall’Ecobonus e dal Sismabonus.

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