Legge di Bilancio 2022: le proposte per il settore edile

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Palazzo Chigi, dove è stata firmata la bozza della Legge di Bilancio 2022
Credit foto: Confimprese Italia

Il via libera del Consiglio dei Ministri alla bozza della prossima manovra apre l’iter che porterà all’approvazione decisiva, prevista entro il prossimo 31 dicembre.

Negli scorsi giorni il Premier Mario Draghi, insieme al Ministro dell’Economia Daniele Franco, ha presentato la nuova bozza di Legge di Bilancio per il 2022 rispettando la strada tracciata dal DEF e dal PNRR. I trend positivi degli ultimi due trimestri, infatti, dovranno essere sostenuti da provvedimenti studiati ad hoc e per questo il Governo ha già definito un pacchetto di misure che conta 185 articoli e un valore complessivo di 30 miliardi di euro.

Uno degli obiettivi della Legge di Bilancio 2022 sarà quello di sostenere l’economia nella fase di uscita dalla pandemia, così come dichiarato nel Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri n. 42.

Diverse sono le aree di intervento individuate dalla bozza. Per ciò che riguarda gli investimenti privati e le imprese si prevedono la proroga degli incentivi per gli investimenti immobiliari privati e delle misure di potenziamento del settore previste dal Piano Transizione 4.0 ‒ elaborato a sostegno dell’innovazione, degli investimenti green e delle attività di ideazione estetica e design.

Allo stato attuale l’articolo 8 della bozza della Legge di Bilancio 2022, che nelle prossime settimane verrà discussa in Parlamento, detta nuovi limiti e scadenze per Superbonus, Bonus Facciate, Bonus Ristrutturazione, Ecobonus, Sismabonus e Bonus Verde. Vediamo nel dettaglio.

Superbonus

La maxidetrazione del 110% resta confermata per i condomini e per gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari fino al 2025, ma con una progressiva riduzione a partire dal 2023.

L’aliquota della detrazione avrà un andamento decrescente:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;
  • 70% per quelle fino al 31 dicembre 2024;
  • 65% per le spese effettuate nel corso del 2025.

Per quanto riguarda le unità familiari, lo scenario risulta particolarmente complesso perché si terrà conto della condizione patrimoniale di chi esegue i lavori e dei tempi entro i quali sono state presentate le pratiche.

Infatti, il Superbonus 110% verrà prorogato per tutto il 2022 solo per le prime case e con un tetto Isee fissato a 25mila euro, a patto che la CILA risulti inviata entro la data del 30 settembre 2021.

Negli altri casi, invece, la proroga 110% sarà valida:

  • fino al 30 giugno 2022 per l’installazione di impianti fotovoltaici;
  • fino al 31 dicembre 2023 per gli interventi effettuati da IACP e Cooperative a proprietà indivisa che, al 30 giugno 2023, abbiano effettuato almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Mario Draghi e Daniele Franco presentano la bozza della Legge di Bilancio 2022
Credit foto: Open

Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazione

La bozza della Legge di Bilancio 2022 conferma anche la proroga del Bonus Facciate per tutto il 2022, ma l’aliquota prevista per il recupero e il restauro delle facciate esterne scenderà dal 90% al 60%.

Rimane al 50% senza riduzioni, invece, il Bonus Ristrutturazione, valido al 31 dicembre 2024 e su una spesa massima di 96mila euro, così come era già stato definito dalla Legge di Bilancio 2021 e dalla precedente del 2020.

Ecobonus, Sismabonus e Bonus Verde

Oltre ai bonus casa tradizionali, la bozza firmata dal Consiglio dei Ministri conferma alle medesime condizioni anche Ecobonus e Sismabonus, che resteranno in vigore fino al termine del 2024.

Alla stessa data è stato prorogato anche il Bonus Verde, la detrazione del 36% per le spese volte alla messa a verde di aree private come recinzioni, impianti di irrigazione, coperture e giardini pensili.

Sconto in fattura e Cessione del credito

Anche per queste soluzioni è prevista una proroga fino al 31 dicembre 2025, ma limitata solo agli interventi che usufruiscono del Superbonus 110%. Infatti, la cessione del credito e lo sconto in fattura non sono stati previsti dalla nuova manovra per i bonus per così dire “ordinari”.

Discorso a parte, invece, per il Sismabonus, per cui le opzioni alternative di sconto in fattura e cessione del credito sono già previste dall’art. 16, comma 1-octies del DL n. 63/2013.

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