Per le aziende più sostenibilità significa più successo

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L’attenzione agli aspetti legati alla sensibilità all’ambiente e al sociale in ambito di gestione aziendale, comporta benefici non solo sull’immagine, ma anche sull’economia aziendale?
Secondo lo studio dell’Harvard Business School, sì: le imprese che investono in Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) registrano migliori performance economiche, finanziarie e non, nel lungo periodo.
“La redditività delle aziende “sostenibili” supera del 4,8% quello delle concorrenti “non sostenibili” sottolinea Riccardo Caliari, amministratore delegato di Cloros, società nata nel 2009 come società di servizi energetici per aziende in qualità di partner per l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili a tutela dell’ambiente, oggi Cloros evolutasi in una società di servizi per la sostenibilità.

Tra gli aspetti principali legati alla sostenibilità, sicuramente l’attenzione per l’ambiente, ormai non più un plus, ma esigenza primaria per le aziende.

Da tempo sentiamo, infatti, parlare di aziende impegnate in progetti di sostenibilità soprattutto declinata a livello non profit. La maggior parte delle iniziative è finalizzata a creare programmi di benessere destinati alla comunià e a incrementare azioni di solidarietà legate a tematiche sociali. In altri casi la sostenibilità si concentra sulle innovazioni tecniche e tecnologiche di impronta ambientale e quindi green.

La ricerca si è basata su un campione di 180 aziende, 90 classificate come “ad alta sostenibilità”, con percorsi e progetti di responsabilità sociale strutturati e attivi, e 90 come “a bassa sostenibilità”, ovvero senza alcuna particolare sensibilità rispetto al tema. Nel primo caso si verificano delle sovra-performance”, relative però al lungo periodo.

Ad occuparsi del tema già lo scorso anno il convegno “Green 3.0, Italia più verde, meno spread”. In quella occasione, il Presidente di Symbola, Fondazione per le qualità italiane, nonché Presidente onorario di Legambiente aveva sostenuto che “Se si guarda la realtà con occhio non pigro si scopre che già una parte significativa delle nostre imprese (circa un quarto) sta investendo in green economy, che queste imprese sono quelle che esportano di più, producono più posti di lavoro, spesso mantengono più saldi i legami con territori e comunità”.

Anche l’Unione Europea si è recentemente pronunciata, con la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici, a favore di questo modello di business. Strategie e azioni sistemiche di sostenibilità e responsabilità sociale si presentano come essenziali fattori di competitività anche alla luce delle politiche più recenti dell’UE sulle forniture pubbliche, le quali tenderanno sempre più a premiare gli operatori economici in grado di includere questi aspetti nella loro attività e nelle offerte per gli appalti di rilevanza comunitaria.

Foto credit: Lily Rhoads

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