Villafranca Tirrena (Me)
In occasione della Settimana della Cultura, Tradimalt ha organizzato – in partnership con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina – una giornata di lavoro sui temi del restauro, con particolare riferimento al caso studio della Chiesa di San Francesco a San Pier Niceto, recuperata con malte a calce Magistra.
Venerdì 20 aprile si è tenuto, nell’ambito della ormai annuale settimana della cultura, un evento organizzato dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Messina e da Tradimalt spa, al Castello Bauso di Villafranca Tirrena sul tema “Le malte storiche: antiche ricette, moderne applicazioni. Il Caso-Studio Chiesa di San Francesco a San Pier Niceto”.
Dopo i classici saluti delle autorità convenute, il coordinatore arch. Nino Rotella ha diretto gli interventi del convegno che hanno illustrato le fasi di recupero del manufatto storico attraverso l’intervento di qualificate maestranze e di artisti del restauro, con l’impiego di tecniche e prodotti specialistici necessari ad un corretto piano di ripristino. Nello specifico Arch. Lidia Signorino, Dirigente Unità Operativa di Staff e Beni Demaniali, ha introdotto i lavori dei relatori presentando anche la storia dell’edificio ecclesiastico attraverso i secoli.
Il Direttore dei lavori, arch. Nino Ilacqua, ha illustrato la corposa documentazione fotografica dei lavori indugiando sulle varie fasi e sulle soluzioni particolari di volta in volta adottate.
La chiesa fu fondata nel 1635 e presenta un prospetto principale caratterizzato da un’imponente scalinata in pietra dal tipico taglio barocco,gli affreschi del messinese Letterio Palatino risalgono invece al 1726. Le condizioni d’intervento si presentavano particolarmente difficili a causa della secolare incuria e delle enormi quantità di guano di piccioni che corrodeva le superfici. Ne è emerso il quadro di un lavoro mai semplice e sempre ricco di imprevedibili svolte, come ogni intervento, virtuoso, su un’edilizia secolare.
L’intervento a seguire, tenuto dal Prof. Stefano Cancelliere, responsabile del Laboratorio Materiali Antichi dell’Università Iuav Venezia, ha ampiamente illustrato l’importanza delle indagini diagnostiche negli interventi di recupero storico. Nella sua presentazione sono stati presi in esame alcuni importanti casi studio in cui l’assenza della diagnostica pre-cantiere ha pregiudicato il buon esito del recupero. Il prof. Cancelliere ha posto, inoltre, particolare accento sull’impiego di malte studiate per le singole situazioni spiegando che non esistono due cantieri uguali e che le macroscopiche similitudini traggono spesso in inganno in assenza di adeguate indagini.
L’ing. Francesco Grungo, responsabile del Laboratorio Magistra di Tradimalt s.p.a., ha illustrato l’idea alla base della Linea Magistra: la realizzazione di un legante idraulico storico dalle caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche variabili e predeterminate, in funzione delle necessità progettuali negli interventi di restauro dell’architettura storico-monumentale. Il relatore ha parlato dell’iter scientifico seguito in collaborazione con istituti di ricerca nazionali ed illustrato i prodotti, sottolineando l’eccellenza del sistema “ad hoc” che permette la ricostruzione, in collaborazione con i più prestigiosi laboratori d’analisi, cromatico funzionale di malte storiche.
Particolarmente gradito è stato il “cameo” concesso dal Sovraintendente ai BB.CC.AA di Messina arch. Salvatore Scuto, esordito con un eloquente: “Parlare del restauro fa sempre bene”.
Il Sovraintendente ha toccato diversi argomenti “scomodi”: dal costo sociale dei monumenti abbandonati alle difficoltà del sistema normativo, definendolo “pazzesco”, che ha visto crescere i contenziosi aziende-professionisti-amministrazioni, mostrando infine estremo interesse nel servizio che offre Tradimalt s.p.a., ancor più perché trattasi di un’azienda locale che non propone miracoli ma soluzioni.
L’ing. Giuseppe Coniglio, amministratore delegato di Tradimalt s.p.a., ringraziando i convenuti ha posto l’accento sulla qualità degli interventi collegata alla professionalità ed alla attenzione necessaria di tutti i soggetti coinvolti, dalle Soprintendenze ai BB.CC.AA alle maestranze, in un complesso intervento di restauro, sottolineando che “un’azienda che vive il territorio” non può prescindere dalla didattica per il trasferimento delle innovazioni proposte dalla ricerca.