A Milazzo, come su tutta l’Isola, giunsero, si fermarono e scomparvero le più disparate civiltà; e qui, come altrove, tutti lasciarono magnifici e splendidi segni della loro presenza, a cominciare dagli abitatori d’età neolitica.
Sicché a Milazzo i rinvenimenti archeologici spaziano dalle quattro necropoli (età del bronzo e del ferro ed età greco-romana) ai reperti dell’insediamento greco e romano e poi ancora bizantini, arabi e normanni, angioini e spagnolì, fino alle memorie d’età risorgimentale. Nel cuore della città in quella che una volta era la Via G. Medici, oggi isola pedonale, salotto buono della marina del comune Tirrenico, Magistra: “laboratorio di antica cultura edile “ha collaborato allo studio ed al restauro del Palazzo Catanzaro Gemelli. Di epoca pre-risorgimentale questo edificio rappresenta, un bell’esempio di edilizia civile del Settecento. Al piano terra si aprono un portone centrale ad arco con decori floreali e due botteghe, ai piani nobili balconi riccamente decorati con ringhiere barocche.
L’opera di restauro eseguita dalla ditta Cartesio sotto l’egida della Sopraintendenza BB.CC.AA. di Messina ha previsto interventi di pulizia e restauro della pietra dei portali e dei balconi, il rifacimento di porzioni d’intonaco di corpo e l’intero intonachino di finitura. Interventi, che restituendo alla città un altro pezzo di memoria storica pronto ad affrontare gli anni a venire, hanno visto come necessaria protagonista la calce declinata nei vari prodotti. Particolare studio è stato dedicato alla coloritura della bella facciata nel rispetto di quelli che erano, gli ormai smarriti, canoni dell’estetica settecentesca.