Legge di Bilancio 2025: quali bonus fiscali per l’edilizia?

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Piazza del Quirinale a Roma
Foto via Canva

La prossima Manovra estende fino al 2027 diversi incentivi, ma applicando la nuova regola delle aliquote differenziate sulle abitazioni principali

Dopo la firma del Presidente Sergio Mattarella, il disegno di legge di Bilancio 2025 è arrivato alla Camera. Le novità principali per l’edilizia riguardano il Bonus Ristrutturazioni, ma il testo prevede anche delle modifiche per l’Ecobonus, il Sismabonus e il Superbonus.

A cambiare sono scadenze, aliquote agevolative e massimali di spesa. Se, da un lato, la Manovra 2025 propone l’estensione di alcuni degli incentivi in scadenza quest’anno, dall’altro infatti prospetta anche un taglio deciso delle aliquote. Vediamo come.

Indice

Cosa cambia per l’Ecobonus

La nuova Legge di Bilancio intende ridurre il peso delle agevolazioni sulle casse dello Stato. Per questo la bozza ipotizza di riconoscere i bonus solo ai titolari dei diritti di proprietà (o altri diritti reali) sulle prime abitazioni, escludendo familiari conviventi. 

Per lo stesso motivo, si parla anche di aliquote differenziate tra prime e seconde case. La regola dovrebbe applicarsi al Bonus Ristrutturazioni e pure all’Ecobonus, che recentemente è stato oggetto di dibattito al Governo.

L’agevolazione per l’efficientamento energetico dovrebbe essere prorogata fino al 2027, ma con aliquota ridotta. Dall’1 gennaio 2025, l’Ecobonus scenderà dal 65% al 50% per le abitazioni principali, per poi assestarsi al 36% nel 2026 e nel 2027.

Per le seconde case, invece, l’incentivo sarà applicato al 36% nel 2025. Nei due anni successivi sarà ridotto al 30% e i tetti di spesa varieranno in base al tipo di intervento effettuato. Il nuovo Ecobonus dovrebbe premiare i miglioramenti “reali” e per questo potrebbe essere rimodulato in base alle performance raggiunte dagli edifici dopo i lavori di efficientamento energetico. 

Nelle intenzioni del Governo, infatti, la detrazione avrà il compito di rispondere alle richieste dell’Unione Europea nell’ambito della transizione energetica. La Direttiva Case Green punta a ridurre i consumi di energia del 16% entro il 2030: in Italia, quindi, l’Ecobonus sarebbe il principale aiuto economico per le opere di riqualificazione energetica.

Le misure per Sismabonus e Sismabonus Acquisti

La regola delle aliquote differenziate dovrebbe entrare in vigore anche per il Sismabonus, l’incentivo per i lavori di miglioramento sismico. Nel 2025, l’aliquota sarebbe fissata al 50% per le prime case e al 36% per le seconde. Nel 2026 e nel 2027, invece, la detrazione scenderà al 36% sull’abitazione principale e al 30% su quelle secondarie.

Veduta di case in Italia
Foto via Canva

C’è però una novità riguardante i tetti di spesa. Dal prossimo anno, per il Sismabobus e per gli altri incentivi, i soggetti con reddito fino a 75 mila euro potranno calcolare la detrazione su un tetto di spesa massimo di 96 mila euro. Per i contribuenti con reddito più alto, le spese agevolabili saranno calcolate considerando il numero di figli e della presenza di figli con disabilità.

Gli stessi limiti saranno validi pure per il Sismabonus Acquisti, l’agevolazione per chi compra immobili antisismici ristrutturati da imprese. 

Infine, a meno che non arrivino altre modifiche nella fase di conversione in legge, dal 2025 sarà possibile richiedere il Sismabonus per i lavori che non comportano il passaggio a una o due classi di rischio sismico.

I nuovi limiti per il Superbonus

Per il Superbonus potrebbero arrivare regole più stringenti. La detrazione per il 2025 dovrebbe essere fissata al 65%, ma il raggio d’azione dell’incentivo dovrebbe essere ristretto a queste specifiche categorie di interventi:

  • condomini ed edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari di proprietà di persone fisiche;
  • immobili appartenenti a enti del terzo settore come le ONLUS.

Tuttavia, per beneficiare del Superbonus sarà necessario aver presentato la CILAS entro il 15 ottobre 2024; nel caso dei condomini, servirà pure la delibera dei lavori. In questo modo resterebbero esclusi dalla possibilità di detrarre i costi sostenuti nel 2025 tutti i cantieri successivi.

Crediti fiscali e opzioni alternative

Per gli incentivi visti fin qui resterebbe comunque valido lo “spalmacrediti”, ovvero la possibilità di diluire i crediti fiscali in 10 rate annuali di pari importo. La misura, che comprenderebbe anche le spese del 2023, è stata pensata per supportare i contribuenti incapienti che non possono cedere il credito o usufruire delle detrazioni.

Nessuna proroga, poi, per cessione del credito e sconto in fattura, ma anche nessuna riduzione. Le opzioni alternative restano quindi valide solo per chi ha maturato il diritto in base alla normativa attualmente in vigore.

La nuova Manovra dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2024. Seguiremo gli sviluppi dell’iter parlamentare per continuare a tenervi aggiornati.

Fonti:

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