Giuseppe Parito

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Giuseppe Parito ha 43 anni, vive e lavora a Catania, ma ha studiato presso l’Università di Reggio Calabria. Lo studio Monoarchitetti, per cui lavora, ha vinto per due anni consecutivi il Premio Vaccarini per il miglior progetto di interni. Ha, inoltre, avuto la nomination per il Premio Ance per il progetto di recupero del Campus Archeologico museale di Trsicina di Selinunte a Castelvetrano. Da qualche mese lo studio associato Monoarchitetti si è fuso con lo studio Potenza/Castania costituendo Monometrica, una Srl di servizi di ingegneria e architettura.

Che cosa significa vivere questa professione in Sicilia e a Catania? In generale pensi che la Sicilia sia il posto giusto per il lavoro di un giovane architetto?
Scoccia e scotta doverlo dire ma L’italia tutta non è un buon posto dove fare esperienza e pratica di questo mestiere, per varie ragioni complesse e articolate su cui preferisco tacere per evitare per sintesi di dovere ricorrere a esemplificazioni sommarie o a luoghi comuni. Oltretutto da qualche mese sono stato eletto membro del Consiglio dell’Ordine degli architetti del provincia di Catanie e anche della relativa Fondazione. Sono uno di quelli che non se ne è andato, per cui avendo maturato alcune convinzioni ho deciso di investirle nell’interesse di tutti, architetti e non.

Qual è il progetto della tua carriera di cui sei, al momento, più soddisfatto?
Direi nessuno completamente. Ci sono alcune cose che hanno avuto il giusto tempo di maturazione e la giusta congiuntura altre che per puro caso riconosco interessanti. L’architettura è una disciplina articolata e complessa e come tutte le cose necessita di di una moltitudine di errori per potere essere completamente assimilata e condotta con professionismo e capacità di invenzione. Non è facile da noi avere la possibilità di farne in misura sufficiente da impararla. La mia attività progettuale si articola anche nel design grafico di cui invece posso dire di avere acquisito un migliore equilibrio per la possibilità di averne sperimentato molta.

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In cosa è differente lo sguardo di un giovane architetto da quello dei suoi maestri?
Nell’incoscienza.

Hai un modello a cui fai riferimento? Ci indichi un architetto non più in vita e uno ancora in vita che ti piacciono particolarmente e perché?
No, perché fare nomi senza una approfondita argomentazione significa contribuire ad una idea stereotipata del fare questo mestiere.

Quanto è importante l’attenzione per la cura dell’ambiente nel tuo lavoro di progettazione?
Quanto per un avvocato l’attenzione alla idea di giustizia, quindi tutto (o niente).

E come si sposa l’attenzione per l’ambiente con l’innovazione nei tuoi progetti?
L’attenzione all’ambiente e l’innovazione, a parte essere slogan oggi molto efficaci sotto il profilo commerciale pare siano una emergenza ed una necessità.

Quali sono i materiali “tradizionali” che secondo te hanno più potenzialità guardando al futuro dell’architettura, mi riferisco all’ambito del benessere abitativo e della salubrità degli ambienti ingenere?
Ce ne sono molti. Il legno è certamente uno di questi e nel nostro studio ce ne stiamo occupando seriamente, ma ne abbiamo sott’occhio molti altri che si stanno arricchendo di nuovi strumenti che ne amplificano le potenzialità.

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Progetto Monoarchitetti/tp Bennett (Nigel Allen/ Giuseppe Parito / Mariarosa Fontana)
Foto/Giuseppe Casaburi

In fase di creazione/progettazione per te c’è una dicotomia tra estetica e funzionalità, o le cose camminano di pari passo?
Diversi ragionamenti e percorsi possono portare a ribaltare completamente le attribuzioni che ciascuno può dare ad una specifica soluzione. Conosco persone per le quali un computer non espleta altra funzione che quella di soprammobile.

Quanto credi sia utile la collaborazione tra progettista e aziende produttrici nell’ambito dell’ottimizzazione dei materiali adatti a realizzare nuove costruzioni o ristrutturazioni di immobili a latitudini “critiche” come quelle siciliane?
Credo molto alla collaborazione con le aziende, ma le aziende devono comprendere che ragionare più da tecnici che da commerciali può dare risposte di lungo periodo molto più efficaci.

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