Sebastiano Amore

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Sebastiano Amore, 33 anni, vive e lavora a Carrubba – Giarre. Ha conseguito la laurea in Ingegneria Edile e Architettura presso l’Università di Catania, per poi trasferirsi a Genova, dove collabora con alcuni studi locali, tra cui quello di Femia e Peluffo (5+1AA), con cui approfondisce alcuni importanti progetti italiani.
Il 2010 è l’anno in cui decide di ritornare in Sicilia e fondare con Angela Campione lo studio ACA (Amore Campione Architettura) con il quale, oltre a svolgere lavori per privati, partecipa a concorsi di progettazione.
Nel 2011 lo studio cresce e si aggiunge al team Corrado S. Gioia.
Dal 2006 a oggi ha ottenuto diversi premi: nel 2013 vince il concorso per la riqualificazione della sede Inarcassa a Roma a cui segue la realizzazione; nel 2012 vince il primo premio al concorso di idee per nuovi spazi urbani della città di Catania e il concorso per la riqualificazione del Lungomare Duilio di Favignana (TP) con il quale ottiene la menzione al Premio di Architettura Mauro Rostagno.
Nel 2011 è finalista al concorso internazionale per la riqualificazione del teatro Pushkinsky di Mosca e nel 2011 vince il premio Casaidea indetto dall’Ordine degli Architetti di Roma per i lavori di ristrutturazione di un rudere a Giarre.
Nel 2012 è finalista a Young Italian Architects, selezione dei migliori 10 studi italiani under 35 e nello stesso anno è scelto e pubblicato in 30<40, raccolta dei 30 progettisti under 40 siciliani più interessanti;
Nel 2013 lo studio si classifica terzo al Premio NIB, selezione dei 10 più promettenti studi under 36 operanti in Italia o all’estero.

 

foto studio aca

Che cosa significa vivere questa professione a Giarre? In generale pensi che la Sicilia sia il posto giusto per il lavoro di un giovane architetto come te?
Nel 2010 sono ritornato in Sicilia, a Carrubba, un piccolo paese al confine di Giarre e molto vicino a Catania. Un grosso errore? No. Il rischio era duplice: mancanza di lavoro e disinteresse per progetti locali.
Tutto ciò è rimasto un pensiero, pochi mesi dopo in studio affrontavamo i primi concorsi di progettazione e con una buona dose di coraggio, sacrifici e fortuna iniziarono ad arrivare i primi risultati. Segnalazioni, menzioni e piazzamenti a concorsi nazionali e internazionali di progettazione. Contemporaneamente lo studio acquisiva nuovi clienti privati e oggi, tre anni dopo, sono pienamente soddisfatto della scelta fatta nel 2010.

Qual è il progetto della tua carriera di cui sei, al momento, più soddisfatto?
In Italia, a differenza di altri paesi europei, si realizza poco, i progetti premiati in concorsi non si realizzano e vengono dimenticati. Quando questo non accade è un successo.
Così nascono i due progetti a cui sono più legato, forse per la forza e la fatica che ho investito per la loro realizzazione. Il primo a Roma e il secondo su un’isola bellissima, Favignana. Il primo è la sede di Inarcassa e il secondo è un tentativo di restituire uno spazio pubblico a un piccolo paese. Il primo molto diverso dal secondo, ma entrambi identificativi del nostro modo di lavorare.

In cosa è differente lo sguardo di un giovane architetto da quello dei suoi maestri?
“Se i giovani sapessero e se i vecchi potessero”. Nessuno è perfetto. Lo sguardo dei giovani architetti è contraddistinto da quell’incoscienza che raramente si riscontra in coloro che con il tempo l’hanno perduta a favore dell’esperienza.

 

lavoro 1 (ristrutturazione di un attico-Catania)

Hai un modello a cui fai riferimento? Ci indichi un architetto non più in vita e uno ancora in vita che ti piacciono particolarmente e perché?
Vi elencherei volentieri tutti i libri che possiedo, perché in ogni pagina di questi è possibile cogliere un riferimento importante del mio percorso.

Quanto è importante l’attenzione per la cura dell’ambiente nel tuo lavoro di progettazione?
Il lavoro di progettazione è caratterizzato da più fasi: prima l’idea che si tramuta in “forma”, successivamente la scelta dei materiali e quindi la realizzazione. Ognuna di esse riveste un ruolo fondamentale per la riuscita del progetto; in particolare la scelta dei materiali deve avere come scopo quello di coniugare la sostenibilità dell’ambiente, il contesto e l’idea.

E come si sposa l’attenzione per l’ambiente con l’innovazione nei tuoi progetti?
Riuscendo a trovare il materiale più adatto per quel determinato impiego e il relativo contesto. Questo può accadere solo grazie a una continua ricerca.

lavoro 2 (terrazza con barbecue-Trapani)

Quali sono i materiali “tradizionali” che secondo te hanno più potenzialità guardando al futuro dell’architettura, mi riferisco all’ambito del benessere abitativo e della salubrità degli ambienti in
genere?

Il legno.

In fase di creazione/progettazione per te c’è una dicotomia tra estetica e funzionalità, o le cose camminano di pari passo?
Firmitas, utilitas e venustas. Nessuna dovrebbe prevalere sull’altra.

Quanto credi sia utile la collaborazione tra progettista e aziende produttrici nell’ambito dell’ottimizzazione dei materiali adatti a realizzare nuove costruzioni o ristrutturazioni di immobili a latitudini “critiche” come quelle siciliane?
Sperimentazione e ricerca in architettura significa stretta collaborazione tra aziende e progettisti.

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