Decreto Infrastrutture 2025: novità anche per il Ponte sullo Stretto

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Dettaglio dal basso di un ponte
Foto di Oleg Kuzmin su Unsplash

Un nuovo pacchetto di azioni per assicurare continuità nella gestione degli appalti pubblici e nella realizzazione di infrastrutture strategiche

Il Decreto Infrastrutture (DL 73/2025), convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 luglio 2025, introduce nuove misure per semplificare la realizzazione di opere pubbliche, rafforzare la mobilità sostenibile e garantire la manutenzione della rete viaria nazionale.

Tra gli interventi di spicco emerge il rilancio di progetti strategici come il Ponte sullo Stretto di Messina, approvato dal Cipess il 6 agosto 2025.

Indice

Le novità del Decreto Infrastrutture 2025

Il Decreto Infrastrutture si compone di 14 articoli e interviene su diversi ambiti, come la messa in sicurezza di strade provinciali e comunali e l’ottimizzazione delle procedure di gara.

Riepiloghiamo i punti salienti.

Obbligo del Collegio consultivo per il Ponte di Messina

Il primo articolo del Decreto è dedicato al collegamento tra Sicilia e Calabria e impone la presenza del Collegio consultivo tecnico. Lo strumento servirà a limitare le possibilità di contenzioso e garantire rapidità nella risoluzione di eventuali problemi in corso d’opera.

Accelerazione dei progetti strategici

Sono previsti commissari straordinari per velocizzare opere considerate prioritarie dal PNRR, come grandi infrastrutture ferroviarie, stradali e logistiche. Il Ponte sullo Stretto è uno dei progetti che beneficeranno di questo nuovo approccio.

Revisione prezzi più equa

La revisione dei prezzi potrà avvenire sia in aumento sia in diminuzione rispetto ai prezzi base di gara, per tutti gli interventi eseguiti o contabilizzati nell’anno in corso. La misura è pensata per compensare la volatilità dei mercati e il caro materiali del comparto edile.

Gru in cantiere
Foto di Hans da Pixabay

Incentivi per funzioni tecniche

Il Decreto consente di riconoscere incentivi anche ai dirigenti, in deroga al principio di onnicomprensività, purché le attività siano state svolte dopo il 31 dicembre 2024.

Snellimento delle procedure per urgenza o emergenza

Il testo interviene anche sulle gare in regime di somma urgenza, per interventi di protezione civile o situazioni eccezionali. In particolare, ammette la possibilità di affidamento diretto anche superando il limite dei 500 mila euro; perché ciò possa avvenire, il periodo di tempo deve essere limitato ed espressamente indicato.

Ponte sullo Stretto: approvato il progetto definitivo

Dopo il sì del Cipess, l’opera attende ora la validazione della Corte dei Conti e la dichiarazione di pubblica utilità, due passaggi indispensabili per avviare gli espropri sui terreni interessati. L’obiettivo sarebbe quello di concludere i lavori entro il 2032-2033.

Già il via libera del CdA conferma il valore complessivo dell’opera, stimato in 13,5 miliardi di euro, integralmente coperti dalla Legge di Bilancio 2025 e dall’aumento di capitale della Società Stretto di Messina.

I lavori saranno articolati in diverse fasi, a partire dalle opere preliminari: indagini archeologiche, bonifica di ordigni bellici, risoluzione delle interferenze e predisposizione delle aree di cantiere.

Come riporta SkyTG24, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini dichiara la possibilità di avviare i primi cantieri già da settembre. Inoltre, il Vicepremier afferma che i proprietari coinvolti negli espropri saranno indennizzati con cifre più alte rispetto ad altri precedenti e che ci sarà massima attenzione per prevenire infiltrazioni criminali.

Il ruolo strategico dell’opera

Il progetto solleva opinioni contrastanti. Da un lato, si evidenziano i benefici economici e logistici in termini di connessione e sviluppo territoriale; dall’altro, rimangono i dubbi legati all’impatto ambientale, alla sismicità dell’area e all’adeguatezza delle reti di collegamento.

Render del Ponte sullo Stretto di Messina
Immagine via We Build

Si tratterà del ponte sospeso più lungo al mondo, con 6 corsie stradali e 2 ferroviarie centrali, per una campata centrale di 3.300 metri. L’obiettivo è collegare le due sponde dello Stretto in circa 15 minuti, favorendo il traffico passeggeri e merci e riducendo gli attuali tempi di attraversamento di oltre due ore e mezza.

Il Ponte sullo Stretto non è solo un’opera tecnica, ma anche una sfida strategica per la mobilità e lo sviluppo del Mezzogiorno. Nell’ambito del Regolamento Ten-T, la stessa Commissione Europea ha sostenuto finanziariamente la progettazione esecutiva del collegamento ferroviario accessorio al ponte.

Supportando la realizzazione dell’opera, il DL 73/2025 dà nuovo slancio nel campo delle grandi infrastrutture pubbliche, in linea con gli obiettivi del PNRR e del Green Deal europeo. Il monitoraggio dei cantieri e l’effettiva capacità esecutiva dei soggetti coinvolti saranno determinanti per misurare l’impatto delle misure introdotte: da questo punto di vista, il Ponte tra Sicilia e Calabria sarà un banco di prova emblematico.

Fonti:

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